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Roberto Vittori

Pilota militare ed un astronauta, può vantare tre missioni nello Spazio ed è oggi Generale di Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare Italiana con incarichi speciali in campo aerospaziale. Una carriera costellata di successi in ogni ambito, che lo ha visto anche operare come pilota collaudatore e sperimentatore, oltre che come docente.

La carriera

Oltre 2000 ore di volo su 40 tipi diversi di aeroplani: prima pilota del velivolo Tornado, quindi Comandante di Squadriglia e Pilota Sperimentatore, inoltre docente di aerodinamica all’Accident Investigation Course dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana. Quindi il “gran salto” nello Spazio. Nel 2002 Vittori partecipa alla missione “Marco Polo”, diventando il primo astronauta italiano a partire dalla base di lancio di Baikonur alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Durante la missione avviene la consegna della nuova Soyuz TM-34, la “scialuppa di salvataggio” per gli astronauti dell’equipaggio permanente della Stazione in casi di emergenza. Nel 2005 partecipa alla missione “Eneide”: in qualità di ingegnere di volo sia per l’andata che per il rientro a terra, Vittori occupa un ruolo attivo nella guida e nelle fasi di attracco della navicella Soyuz. Nel 2011 arriva anche la sua terza missione nello spazio, l’ultima dell’epopea degli Space Shuttle, con il principale obiettivo di installare sulla Stazione Spaziale l’AMS-02, lo Spettrometro Alfa Magnetico per la rilevazione dei raggi cosmici e per esaminare le fondamenta della “materia oscura” e l’origine dell’universo.

Gli Speech

I temi principali dei suoi interventi riguardano la complessità delle missioni spaziali, il futuro e le sue sfide, la tecnologia, la gestione del rischio, delle criticità e dell’errore, il think different, la flessibilità manageriale e la gestione del cambiamento.

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