Roberto Bonzio, Giornalista curioso e Founder di Italiani di Frontiera
Perchè?
Immagina uno spazio di 80 km quadrati in cui negli anni si sono concentrati talenti straordinari, due tra le migliori università del mondo, tutte le sedi delle principali big tech e soprattutto un numero infinito di start-up.
È la Silicon Valley, una striscia di terra californiana diventata nell’immaginario collettivo il luogo dove tutto è possibile.
Cosa imparare dalla terra dell’innovazione per farcela in Italia? È la domanda alla quale hanno risposto Eleonora Chioda e Tiziana Tripepi, presentandoci il libro scritto a quattro mani sulla Silicon Valley, un posto che più che un luogo è un’esperienza.
Patrizia Giangualano, “Sostenibilità in cerca d’imprese”
Aurélie Martin, Mademoiselle Green
ISIS C. Facchinetti
Perchè?
È stato il Birrificio di Legnano la location scelta per ospitare “Pirates”, il progetto sviluppato nel 2019 per dare spazio e voce ai nuovi pirati del web, i ragazzi, con tutta la competenza e l’esperienza di partner strategici del territorio.
La serata si è aperta con le birre del Birrificio di Legnano offerte a tutti i partecipanti: un’idea che ha avuto, ovviamente, un grande successo!
Egidio Alagia, Event Manager di the ZEN agency, ha introdotto la serata presentando il primo degli interventi, quello di Andrea Poretti, CEO di Cepar.
Dopo di lui Patrizia Giangualano, consulente di primarie società in ambito governance, rischi, controlli e sostenibilità. Il suo intervento, di grande livello tecnico, si è basato anche sulla presentazione del libro “Sostenibilità in cerca di imprese”.
Momento verde della serata: Aurèlie Martin, cioè Madamoiselle Green, è una marsigliese trapiantata a Milano, ambientalista per passione e professione che studia strategie di comunicazione digitale dedicate alla sostenibilità. L’abbiamo ascoltata volentieri parlare di come si comunica la sostenibilità e perché è importante che ciascuno di noi faccia la sua parte. Nessuno escluso.
Infine, il momento dei pirati: i ragazzi dell’ISIS Facchinetti di Castellanza hanno presentato due progetti super all’avanguardia. Il primo è una macchina da caffè, Morning Coffee, collegata alla rete wi-fi e comandabile da smartphone e dai principali assistenti (Alexa e Google) presenti sul mercato. Il secondo, di grande impatto attuale, è un sistema di monitoraggio del fiume Olona. Ragazzi, che dire: complimenti!
Roberto Bonzio, Giornalista curioso e Founder di Italiani di Frontiera
Luca Presence Carini, dj e voce
Perchè?
“Dimenticate le proteste contro la guerra, Woodstock, persino i capelli lunghi. La vera eredità degli anni Sessanta è la rivoluzione del computer. Dobbiamo tutto agli Hippie”
(Stewart Brand, Time, marzo 1995)
Alcuni dei sogni di una generazione che cinquant’anni fa sperava in un radicale cambiamento della società occidentale, fra droga, eccessi ed estremismo politico si sono trasformati in incubo, ma dopo più di 50 anni dal ’68 è importante ricordare specie ai più giovani come la rivoluzione tecnologica che sta cambiando profondamente la nostra vita e il nostro stesso modo di pensare sia figlia di quell’utopia.
Perché ieri come oggi, sono i visionari e i sognatori i protagonisti dell’innovazione.
C’è un filo rosso che dai miti della Corsa all’Oro dell’Ottocento lega la controcultura californiana anni Sessanta ai campus dei giganti hi-tech e alle startup che oggi nella Silicon Valley progettano il nostro futuro. Questo filo, disegnato attraverso immagini, spezzoni di film, musica e narrazione incalzante individua tra i tanti, molti protagonisti dai nomi italiani, da Lawrence Ferlinghetti patriarca della Beat Generation a Jack Sarfatti, scienziato eccentrico che ispirò Doc di “Ritorno al Futuro”, da Mario Savio, leader universitario che a Berkeley innescò la contestazione studentesca che sfocerà nel ’68 a Federico Faggin, vicentino padre del microchip e della tecnologia touch.
Roberto Bonzio accompagnato sul palco dalle tracce selezionate live dal musicista e dj Luca Presence Carini, ha condotto uno spettacolo multimediale che fa della curiosità una tavola da surf, capace di scoprire percorsi inaspettati, per planare velocemente fra storie di ieri e di oggi, dall’arte alla scienza, dalla cultura alla società.
Solo i visionari, cercatori di utopia possono cambiare il mondo: Trust yourcrazyideas!
28 marzo 2019 @ La Fabbrica del Vapore (Milano) Milano Marketing Festival
Chi?
Stefano Gatti, Head of Data and Analytics di NEXI Simone Ramaccini, Project Manager Advisor di the ZEN agency Alberto Steffenini, Marketing Director di Konica Minolta Business Solutions Italia Egidio Alagia, Event Manager & Consultant di the ZEN agency
Perché?
Una buona strategia di contenuto da dove parte? Dal contenuto oppure dai dati? E’ questa la domanda a cui i Pirates hanno cercato di rispondere al Milano Marketing Festival 2019 in occasione della sessione “SAVE THE DATA – Cosa ci facciamo con i Dati?”. Simone Ramaccini, Project Advisor di the ZEN agency, durante l’evento al M.M.F. ha raccontato alla platea alcuni passaggi e indicazioni su come integrare strategie di contenuto con l’universo dei dati a disposizione, chiarendo che non esiste una priorità tra contenuto e dati, ma semplicemente integrazione reciproca. In questo mare magnum di informazioni e dati, sempre di più le attività strategiche (e di marketing) devono considerare non solo le evidenze e i numeri erogati dalle diverse piattaforme ma hanno la necessità di un’analisi approfondita che raccolga i dati e li traduca in attività specifiche di marketing. È il cosiddetto “HUMAN IMPACT”, l’impatto umano di cui non possiamo fare a meno in qualsiasi attività guidata dai dati. Simone Ramaccini evidenzia: “Oggi serve la capacità di andare oltre il mero valore del dato, serve la capacità di prendere in esame quantità notevoli di informazioni, utilizzare solamente quelle che servono per le nostre analisi e sintetizzarle in step precisi. È quello che definiamo ormai da tempo come impatto umano. In un piano dedicato ai contenuti, giusto per fare un esempio concreto, dobbiamo capire se un contenuto sia interessante o meno per la propria audience, se esistano degli argomenti caldi da seguire, se sia relazione un determinato post. Tutte queste attività costituiscono alcuni tasselli di una corretta ed efficace Data-Driven Content Strategy”. E aggiunge in conclusione: “In questo scenario le aziende oggi ricercano non più solo profili in grado di utilizzare e padroneggiare gli strumenti digitali, ma soprattutto abili professionisti a raccogliere, analizzare e guidare i processi di business, comunicazione e marketing, anche digitali”.
Milano Marketing Festival, è la grande occasione di confronto e approfondimento che in questa edizione ha avuto un titolo volutamente forte: marketing is marketing. Un titolo scelto per sottolineare lo spirito identitario della manifestazione perché al di là delle diverse scuole di pensiero e di azione, oltre ogni inseguimento dell’ultima moda e della più recente ricerca, tutta la comunità internazionale del marketing ha un comune sentire e comuni obiettivi. Che sia esso virale o tradizionale, analitico o strategico, operativo o guerrigliero il marketing si alimenta costantemente di idee, ricerche, analisi ed esperienze. Soprattutto oggi che la vastità dell’oceano nel quale opera si è allargata ancora di più grazie alle potenzialità della tecnologia e della cultura digitale.