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_ Google Shopping: come vendere online anche senza essere online

Da puro servizio di comparazione a vero e proprio e-commerce diretto. La sfida ad Amazon&Co è lanciata.

Con un post sul proprio blog ufficiale, Google ha annunciato che i posizionamenti all’interno della scheda Google Shopping, precedentemente a pagamento, diventeranno gratuiti.

Chi vuole vendere online, anche senza un sito web, potrà scoprire un nuovo mondo dal quale cogliere svariate opportunità, per vendere i loro prodotti con minor sforzo possibile e con maggior efficienza.

Quali sono le novità?

Tra qualche mese, quando andremo a fare delle ricerche su Google Shopping, nella lista dei risultati la parte a pagamento avrà uno piccolo spazio, mentre quella gratuita sarà più estesa e vi si potrà entrare sia attraverso ulteriore pubblicità, sia con il posizionamento organico. Questo cambiamento è già attivo negli Stati Uniti (da fine aprile), ma si estenderà rapidamente in tutto il mondo, entro la fine di quest’anno.

Google sta anche sviluppando delle partnership particolari con:

  • Paypal (già attiva nel Merchant Center), per consentire ai commercianti di collegare i loro account. Ciò accelererà il processo di onboarding e garantirà la creazione di risultati di altissima qualità per gli utenti;
  • Altri sistemi per l’e-commerce, come Shopify, WooCommerce e BigCommerce (che possono essere collegati con il Merchant Center di Google): i prodotti caricati direttamente su Shopify, per esempio, possono essere abilitati alla ricerca versione gratis di Google Shopping.

Come funziona tutto il processo?

Se sei già un utente di Merchant Center e degli annunci Shopping Ads, non devi fare nulla per sfruttare gli elenchi gratuiti, il processo di adeguamento al nuovo sistema sarà automatico.

Una delle novità più interessanti è che il Merchant Center offre la possibilità di vendere senza avere un sito e-commerce, opzione disponibile per il momento solo in Francia e negli Stati Uniti. Non si dovrà fare altro che inviare il feed, meglio se supportato dalla SEO in relazione alle ricerche effettuate dagli utenti riguardo ai prodotti, al Merchant Center di Google, così da essere pubblicati in automatico sul tab Shopping.

Per i nuovi utenti di Merchant Center, invece, Google sta continuando a lavorare per semplificare il processo di onboarding nei prossimi mesi.

Quali vantaggi implica questo cambiamento?

  • Per i rivenditori, un’esposizione gratuita dei prodotti a milioni di persone che consultano ogni giorno Google per le loro esigenze di acquisto.
  • Per gli acquirenti, per confrontare più prodotti da più negozi, visibili tramite la scheda Google Shopping.
  • Per gli inserzionisti, le campagne a pagamento possono ora essere arricchite con elenchi gratuiti.

Cosa succederà in futuro?

Il catalogo di Google diventerà molto più ampio, perché, se prima Big G mostrava nel tab Shopping solo i prodotti dei suoi clienti di campagne Ads, a breve questa scheda non avrà più un spazio privilegiato per questi utenti e i loro prodotti.

In altre parole, è presumibile pensare che gli intenti di ricerca e la vendita dei prodotti si sposteranno dai più grandi Marketplace, come Amazon — e Walmart per gli USA — a Google Shopping, capace di intercettare le persone dall’inizio del loro percorso di acquisto, fin dalle ricerche transazionali e di comparazione dei prodotti sul proprio motore di ricerca.

Oltretutto, oggi l’interfaccia di Google Shopping, specialmente negli USA, è sempre più simile a quella di Amazon (ricerca, carrello, filtri, Adv in alto, listing in basso, review degli utenti, focus su domande più comuni, review dei tecnici, indicazioni di consegna, ecc.).

Quanto varrà la pena investire sull’e-commerce lato SEO?

Come abbiamo visto, Google è entrato ufficialmente nel mondo e-commerce e sta diventando un vero e proprio Personal Shopper: suggerisce qual è il miglior prezzo di un prodotto e dove costa meno, sia negli store online, sia in quelli offline, indicando il negozio più vicino per effettuare l’acquisto.

Tuttavia, è importante che un sito e-commerce metta sempre in pratica delle strategie SEO valide e aggiornate, in modo da soddisfare gli intenti di ricerca, ed essere così considerato da Google come una risorsa di valore per gli utenti.

Oggi si sta assistendo a un cambiamento, oltre che al mondo e-commerce, anche a quello delle ricerche dagli utenti: si tratta del “Machine Learning”.

Con Amazon Echo, Google Home, Alexa e altri assistenti vocali, le persone sono sempre più orientate a effettuare ricerche vocali, che si pianificano sotto forma di domanda, al posto delle parole chiave (per esempio: dove posso trovare una lavatrice?).

Perciò, è importante che un sito e-commerce soddisfi le esigenze degli utenti, investendo del tempo nella SEO, sia per ottimizzare le categorie e le schede prodotto, sia per:

  • raccontare il brand;
  • creare e mantenere viva la propria community;
  • sviluppare dei contenuti di qualità.

Ma come può farlo?

Attraverso il blog, un contenitore del sito che diventa estremamente rilevante:

  1. quando l’utente fa ricerche attraverso chiavi informative, che difficilmente si trovano tra le caratteristiche tecniche della scheda prodotto (per esempio “Come faccio a collegare la Webcam al Mac?”);
  2. quando l’utente fa ricerche con chiavi comparative: avere un blog può essere interessante per avere pagine dedicate ai confronti;
  3. per raccontare un prodotto sotto diversi punti di vista: attraverso dei video, podcast, recensioni, per poi poter essere condiviso su altri canali di comunicazione;
  4. per le offerte speciali, nel caso in cui l’e-commerce non abbia una pagina dedicata: il blog quindi può essere utile, perché si può utilizzare un linguaggio informale e diverso rispetto a quello utilizzato nella “pagina istituzionale”;
  5. per informare sulle tendenze di mercato: cosa sta piacendo o cosa potrebbe piacere alle persone;
  6. come ambiente di raccolta di risorse importanti (es. video tutorial, video corsi, ecc.).

Chiaramente la gestione di un blog e di un suo piano editoriale richiedono tempo e cura per riuscire a emergere nel motore di ricerca.

Altri aspetti, non meno importanti, da tenere in considerazione per una strategia SEO sono:

  1. rendere il sito e-commerce “Mobile First” e favorire un veloce caricamento delle pagine, poiché Google posiziona i siti che hanno una versione mobile ottimizzata;
  2. assicurarsi che il sito abbia il protocollo di sicurezza “https”;
  3. includere Rich Snippets e grafiche di riconoscimento: fornire una serie di dettagli a Google (es. prezzo, recensioni, disponibilità in negozio), in modo da essere considerati nei risultati organici.
Alessandra De Iulli

Alessandra De Iulli

Lavoro da sempre nel Digital Marketing e da qualche anno mi sono appassionata di SEO e SEM. Mi piace aggiornarmi ed essere alla ricerca di continue novità.